1
Google+

Your cart is empty.

Bisi Antichità. Antico originale certificato dal 1850. Consegne in tutta Europa.

Product Image Olio su tela . La ricchezza di Salomone

Olio su tela . La ricchezza di Salomone

€0.00

Autore: Paris Bordon (cerchia di, Treviso 1500-Venezia 1571)

Tecnica e dimensioni: olio su tela 150 x 122

 

 

Il dipinto che presentiamo reca per soggetto un noto tema veterotestamentario: la ricchezza del re Salomone (1 Re, 10: 14-29).

Nella sua rappresentazione è possibile cogliere un intreccio ed una sintesi di giorgionismo, cromatismo tizianesco e manierismo della scuola di Fontainebleau, elementi tutti compresenti e ravvisabili nell’opera del pittore veneto Paris Paschalinus Bordon, noto come Paride Bordone (Treviso 1500-Venezia 1571), tornato alla ribalta delle cronache ed oggetto di recente apprezzamento e riscoperta grazie alla mostra che la città natale, Treviso, gli ha voluto dedicare nella location del Museo Santa Caterina fino al 15 gennaio 2023: quarantuno opere, che in otto sezioni tematiche documentano l’iter artistico del Bordon attestando il suo interesse per la ritrattistica e la mitologia, le sue invenzioni fino a giungere alla maturità creativa superlativamente attestata in soggettidevozionali e pale d’altare.

Fonte primaria di documentazione storico- letteraria sul nostro artista resta il Vasari (seguito ed affiancato da Pietro Aretino, Giovanni Battista Cavalcaselle, Luigi Lenzi, Carlo Ridolfi) che, ospite a Venezia del Bordon nel 1556, ebbe modo di conoscerne vita e carriera artistica: una sorta di “enfant prodige” segnato dal successo, a soli 13 anni, nella bottega del grande Tiziano.

Non a caso, lo scrittore veneziano Marco Boschini ha qualificato senza remore il Bordon con l’appellativo di “divin pitor”, epiteto fino a quel momento riservato esclusivamente a Raffaello e Tiziano. 

Proprio la notorietà acquisita in seno alla bottega di Tiziano permette ben presto al Bordon di assicurarsi in tempi brevi commesse ufficiali e private a Venezia, tra cui si distacca il capolavoro “la consegna dell’anello al Doge”, eseguito per la Scuola grande di san Marco, attualmente custodito alla Galleria dell’Accademia di Firenze. 

La serie degli incarichi prosegue e segna il rapido successo del Bordon nell’entroterra (vale la pena di menzionare il ciclo di affreschi nella chiesa di san Simone e Giuda Taddeo a Vallada Agordina), in Lombardia, in Germania (palazzo Függer ad Augusta) fino al sopravvenuto invito da parte di Francesco I alla corte di Fontainebleau (1538), vera e propria svolta, grazie alla quale il Bordon ha occasione di tradurre ed introdurre nel linguaggio polisemantico del proprio stile tutte le suggestioni dell’ imprinting manieristico, da cui, fino alla morte avvenuta nel 1571, non si separerà più: la critica sottolinea una graduale maturazione avvenuta in tal senso soprattutto attraverso una percepibile prossimità, a partire dagli anni cinquanta del XVI sec., al gusto francese di A. Caron (vedasi il “Combattimento dei gladiatori” ed allegorie varie).

È tuttavia, come ricordato, nella produzione agiografica che il Bordon offre il meglio di sé: il ricorso ai colori vividi, la leggiadria dei soggetti, la cura dei dettagli risultano particolarmente ben espressi in due dipinti, affini sul piano tecnico, al nostro: “Madonna con il Bambino, san Cristoforo e san Giorgio” (Accademia Tadini, Lovere (Bergamo)) e “Sacra Famiglia con Santa Caterina” (Hermitage, san Pietroburgo).

Il tributo a Giorgione per il paesaggio e l’introspezione psicologica e, quello a Tiziano per il cromatismo, restano le coordinate fondamentali di uno stile in cui si innestano le fini suggestioni d’Oltralpe della scuola di Fontainebleau, capaci di conferire compiutezza ed armonia alla sinfonica melodia di unlinguaggio pittorico inconfondibilmente unitario pur nella pluralità di apporti.

Ricevi le ultime offerte

* Campi obbligatori