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Bisi Antichità. Antico originale certificato dal 1850. Consegne in tutta Europa.

Product Image Madonna con bambino ed angeli, Nicolas Régnier (entourage, fine del XVII-inizio XVIII secolo).

Madonna con bambino ed angeli, Nicolas Régnier (entourage, fine del XVII-inizio XVIII secolo).

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L’opera che presentiamo è ascrivibile per intrinseche caratteristiche di tecnica pittorica, che denunciano un evidente appartenenza al tardo caravaggismo, all’atelier del pittore fiammingo Nicolas Régnier (Mauberge 1591-Venezia 1667). 

Del pittore fratellastro dell’altrettanto famoso Michele Desubleo(1601-1676), noto come Michele fiammingo, anch’egli originario di Mauberge, l’intera parabola artistica è segnata da un eclettismo di fondo, le cui fondamentali coordinate possono anzitutto essere rintracciate nell’apprendistato presso la bottega del fiammingo Abraham Janssens ad Anversa (1601). 

Ma è soprattutto l’arrivo a Roma nel 1615 ad offrire i contributi più significativi per una sensibile maturazione del pittore , allorché, grazie al lavoro condotto presso l’atelier del caraveggesco Bartolomeo Manfredi, viene in diretto contatto con le incipienti suggestioni italiane del grande Michelangelo Merisioltre ad avere l’occasione di  apprezzare, e successivamente rielaborare, quanto di meglio viene a conoscere del francese Simon Vouet, cui si deve il merito di aver introdotto il barocco italiano in Francia nonché del classicismo bolognese del Reni. 

A vari soggetti realizzati per la committenza del Marchese Vincenzo Giustiniani, che ne apprezzò l’indiscutibile talento tra i “pittori forestieri” di maggior bravura, può essere accostata la nostra Madonna con bambino ed angeli, in cui l’apporto tecnico del Régnier è rintracciabile soprattutto in una più luminosa rivisitazione del cromatismo caravaggesco sapientemente reinterpretato alla luce della lezione classicheggiante del Reni,  dal quale il tema agiografico, e peculiarmente quello della Maternità, era stato abbondantemente trattato. 

L’importanza del nostro quadro è data anzitutto dal fatto che contribuisce a meglio inquadrare la produzione della bottega di Régnier, la sua interpretazione del grande Caravaggio, ma anche a meglio comprendere il caravaggismo romano nei suoi epigoni del tardo seicento, il tutto rapportato alle mediazioni del classicismo di ascendenza bolognese, agli esordi di Simon Vouet ed al ruolo della committenza del fine e profondo estimatore di Caravaggio, Vincenzo Giustiniani, per il quale Régnier realizza dei quadri a mezze figure “con varie adunanze di giocatori e anche storie sacre e profane da modelli viventi” (Sandrart 1683). 

A riguardo, nell’ambito dell’intensa attività di pittura agiografica del Régnier, meritano di essere segnalati due capolavori conservati all’Ermitage di san Pietroburgo, veri e propri manifesti del caravaggismo del maestro fiammingo, altresì accostabili alla nostra Madonna: il san Sebastiano ed il san Giovanni Battista.

In caso di vendita si rilascia perizia scritta direttamente firmata dal prof. Giorgio Maturi

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